Indivisibili

Appena uscito dal cinema, torno a casa, e mi accorgo di essere arrabiato. Dunque, contrariamente a quel che faccio di solito quando vedo un nuovo film, non voglio sapere niente. Niente del regista, niente del cast, niente di niente. Mi limito a ragionare su quel che ho visto.

indivisibili-premio-pasinetti-1Una bella occasione sprecata. La storia c’è ed è anche molto forte, non voglio dire nulla in proposito ma credetemi, la storia c’è. E’ il film ad essere di una banalità terribile. La rappresentazione dei luoghi è presa pari pari da Gomorra, film o serie tv non fa la differenza, i personaggi sono rappresentati secondo i canoni del film d’autore italiano degli ultimi tempi. Verrebbe da dire che c’è tutto: il montaggio analogico, l’occhio della madre e tutto il resto. E’ questo che rende il film una cagata pazzesca. Compresa la scelta di far recitare il cast in un napoletano così stretto che necessita di sottotitoli.

La stessa impressione di banalità espressiva me la lasciò, in tempi recenti, “La Grande Bellezza” e poi, molto di più, anche “Youth”. Ma quante donne grasse e quanti nani devo ancora vedere ? Va beh, si è capito, il primissimo piano del viso disfatto dalla vita fa sempre la sua porca figura ma possiamo andare avanti ? Ancora tutti a fare il girotondo felliniano ?

Anche il finale, tutto sommato drammaticamente bello e coinvolgente, viene confezionato nella più banale delle maniere. Nella mia opinione doveva finire cinque minuti prima.

Piccola mozione di merito per le musiche di Enzo Avitabile che ogni tanto spiccano il volo.

Siamo ben lontani dal capolavoro che qualcuno ha raccontato. Un film interessante, ma la domanda che resta è: caro regista italiano, andiamo avanti ? Vuoi ?

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