A Napoli, per tre giorni, si è parlato del prossimo referendum costituzionale. Due giorni di incontri e dibattiti con la gente e tra la gente ed un ultima serata, a teatro, con Marco Travaglio che ha messo in scena, con il suo tipico stile preciso e puntuale, una narrazione sui contenuti della riforma che andremo a votare.
C’ero a Port’Alba ad ascoltare, tra gli altri, Moni Ovadia, il segretario Landini ed il Sindaco de Magistris ed ho seguito anche lo spettacolo di Travaglio. Mi rammarico di aver mancato l’incontro con Ferdinando Imposimato alla Federico II.
Organizzatrice e promotrice degli incontri, è stata l’associazione DeMa che si schiera a favore della attuale Carta Costituzionale e dice un netto e circostanziato No alla riforma proposta dal dinamico duo Matteo Renzi Maria Elena Boschi e che risulta scritta anche da illustri personalità dell’attuale panorama politico come Denis Verdini e Roberto Calderoli già autore della vigente legge elettorale, meglio nota come “porcellum”.
Ho già scritto su questo argomento e mi sono già dichiarato (e che se ne frega, dirà qualcuno n.d.r.) per il No. Devo dirlo: dopo aver ascoltato i protagonisti di questa tre giorni ne sono ancora più convinto.
Questa riforma non semplifica e non migliora la gestione dell’Italia. Non è necessaria. Non colma nessun vuoto, considerato che quella attualmente in vigore funziona ed è in ottima salute. Non elimina il bicameralismo perfetto ma lo sostituisce con un “bicameralismo cazzaro” come dice Travaglio, considerato che non sapremo più con precisione come bisognerà approvare le leggi. La prova evidente di questo, si legge negli incredibili articoli 10, 11 e 12 della riforma, quelli che modificano gli articoli 70 e 71 del testo attuale che semplicemente recitano:
[/cherry_col]
[/cherry_row]
[cherry_row type=”full-width”]
[cherry_col size_md=”12″ size_xs=”none” size_sm=”none” size_lg=”none” offset_xs=”none” offset_sm=”none” offset_md=”none” offset_lg=”none” pull_xs=”none” pull_sm=”none” pull_md=”none” pull_lg=”none” push_xs=”none” push_sm=”none” push_md=”none” push_lg=”none” collapse=”no”]
[mp_quote cite_url=”#” quote_content=”SEZIONE II. – La formazione delle leggi.
Art. 70. La funzione legislativa e` esercitata collettivamente dalle due Camere.
Art. 71. L’iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale. Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli.”]
[/mp_quote]
[/cherry_col]
[/cherry_row]
Ancora ? Questa riforma della costituzione non risolve nessuno dei problemi di cui soffre il nostro paese. Non favorisce lo sviluppo economico, non crea posti di lavoro, non dice niente ai pensionati, non migliorerà la nostra posizione in Europa. Da solo più potere a pochissime persone non elette dagli italiani che potranno gestirlo come più gli piace senza freni. Non solo Renzi vuole commissariare Bagnoli, vuole commissariare, ed accentrare tutto il potere nelle sue mani, l’Italia intera. Sarà mica un colpettino di stato ? Per farne cosa mi chiedo ?
Dello spettacolo di Travaglio c’è poco da dire. La messa in scena non sempre regge, un pochino lungo, non mi è piaciuta l’intervista all’avatar della Boschi. In rete se ne trovano ampi tracce. Tuttavia è preciso ed efficace nel dare la misura del tentativo di scempio che si vuol fare della nostra Costituzione.
Chi c’è dietro ? Chi l’ha scritta ? Cosa fa e perché non fa le cose promesse da Renzi. Smaschera le bugie del partito dei Si senza appello. Travaglio ce la mette tutta e riesce a fare una buona sintesi dello scenario politico che ci si prospetta, fornendo allo spettatore risposte e spunti di riflessione.
Le ragioni del No sono enormi, gravi, pesanti, ineludibili. Ma di che vuol parlare Renzi ? Faccia politica seria se la sa fare invece che attentare ai pilastri della Repubblica. Cerchi il confronto ed il consenso tra la gente e la smetta di nascondersi dietro palizzate di manganelli. A questa riforma si può solo dire di No.