Un filmettino leggero leggero e niente più. Lo schema mi ha ricordato molto quello di “Benvenuti al Sud”, prendi una delle migliori facce della commedia nostrana, mettici vicino un esordiente (la coppia ritroverete, ma guarda un po’, sulla tv satellitare nei prossimi mesi n.d.r.), una storia presa da una commedia brasiliana del 2009, prendi Napoli e tutte le sue cartoline più banali come palcoscenico, mettici una bonazza ed un’altra che sembra fatta ad immagine e somiglianza di Sofia, giocati la carta di due grandi ospiti come Renato Pozzetto (grandissimo n.d.r.) e Ornella Vanoni, montare con cura ed il gioco è fatto.
Da Alessandro Genovesi, considerati i precedenti, non è che ci si poteva aspettare molto di più. La produzione della Colorado Film, che beneficia anche di un qualche tipo di agevolazione fiscale come si legge nei titoli, è garanzia di attenzione al box office. Agitare bene ed ecco che il cine-colombapasquale è servito.
Sono uscito dal cinema divertito ma non soddisfatto. La Napoli con i colori sparati al massimo se la potevano evitare, se la ricostruivano in studio facevano meglio. Bisio è una maschera ma quando si ritrova a parlare, da solo, davanti allo specchio con la ragazza che si stava infilando nel suo letto, mi ha cagionato una gran botta di malinconia. Che stava facendo ? Stava imitando il Massimo Troisi di “Ricomincio da tre” ? La Lodovini vestita come la Loren di “Pane amore e….” sembra intrappolata. Frank Matano, nel suo piccolo, fa la sua porca figura anche se, sono convinto, qualcuno avrebbe voluto vedere ricostituita la coppia Bisio-Siani.
Il resto sono, citazioni, luoghi comuni, costruzioni cinematografiche messe in scena per strizzare l’occhio ad un pubblico molto ben mirato. Mentre ero al cinema mi ha sorpreso vedere che ero circondato da bambini con i loro genitori. Molti parlavano di “Benvenuti al Sud”, probabilmente si aspettavano di vedere una cosa del genere. Sono stati accontentati, ma neanche poi tanto.
Due stelle su cinque. Forse due e mezzo.